Tagliatelle al tartufo nero secondo
Villa Fenice
(ricetta per 4 persone)
✤ Filosofia
Più che un piatto, un equilibrio: il profumo del tartufo che sale dal calore dell’olio, l’aglio che accenna senza restare, l’acciuga che lega e il pecorino secco che chiude con grazia. Tradizione umbro-toscana nella sua veste più pura.
🍝 Ingredienti – per 4 persone
- 600 g tagliatelle fresche all’uovo (oppure 500 g se secche)
→ meglio larghe, mai tagliolini - 2 spicchi d’aglio, privati dell’anima e affettati sottili
- 2 filetti d’acciuga salata grandi (tipo spagnole)
→ in alternativa 2 filetti sott’olio di buona qualità - 6–8 cucchiai d’olio extravergine d’oliva fruttato medio
- 6 – 8 cucchiai di salsa al tartufo nero e funghi
(oppure 50 – 60 g di tartufo fresco grattugiato + 1 cucchiaio d’olio in più) - Pecorino molto secco e non troppo sapido, da grattugiare al momento
(no romano, no abruzzese; meglio toscano stagionato o di fossa asciutto) - Pepe nero in grani, tostato e macinato al momento
- Sale, solo se necessario
🔪 Procedura
- Profumare l’olio
Scaldare dolcemente l’olio in una padella ampia.
Aggiungere l’aglio a fettine, lasciandolo appena fremere.
Toglierlo subito prima che inizi a imbiondire. - Fondere l’acciuga
Inserire i filetti d’acciuga e scioglierli lentamente nel calore residuo, senza farli friggere.
Spegnere il fuoco. - Unire tartufo o salsa
Quando l’olio si è leggermente intiepidito, incorporare la salsa al tartufo o il tartufo fresco grattugiato.
Mescolare con calma: il profumo deve restare integro. - Cuocere la pasta
Lessare le tagliatelle in abbondante acqua salata.
Scolarle un minuto prima della cottura perfetta.
Se si usa il pizzico, l’acqua che la pasta trascina è sufficiente;
altrimenti tenere da parte un mestolo di acqua di cottura. - Mantecatura
Riaccendere la padella mentre si inizia a trasferire la pasta.
Unire subito le tagliatelle e l’acqua di cottura (se serve).
Saltare brevemente per legare: l’amido e l’olio formeranno una crema lucida e profumata.
Aggiungere pepe tostato e, se necessario, un filo d’olio a crudo. - Finitura
Impiattare senza indugio.
Rifinire con fettine o briciole di tartufo e due-tre colpi di grattugia di pecorino secco.
Deve dare una nota di sapidità asciutta, non fondersi né coprire.
💭 Note del cuoco
- Il segreto è la gestione del calore: nulla deve friggere o bollire nel condimento.
- Il pecorino va scelto per secchezza, non per forza di sapore.
- Il pepe tostato bilancia la parte terrosa del tartufo e ravviva l’aroma d’olio.
Nessun commento:
Posta un commento